Mutandine. "Alter ego" della fica. Vivono in una tale, intima, simbiosi da costituire una sorta di "doppio", dove le mutandine rappresentano la cultura e la fica la natura.
“Ogni donna la sua fortuna ce l'ha fra le gambe.”
“La mia vagina è una conchiglia, una tenera conchiglia rosa rotonda, che si apre e si chiude. La mia vagina è un fiore, un tulipano eccentrico, dal centro acuto e profondo, il profumo tenue, i petali delicati, ma robusti.”
Sono preoccupata per la vagina, per come la chiamano e come non la chiamano.C’è chi la chiama "cosina". La chiamano anche "figa" o "fica", "fessa", "mona". E ancora: "topa", "sorca", "bernarda", "tana", "farfalla", "mortaio" e "cespuglio", "natura", e poi "brugna", "fregna", "salvadanaio", "cinsfornia", "pertugio", "gnocca", "caverna", "passera", "mussa", "boschetto", "patata", "patacca", "patonza", "meringa". Sono preoccupata per le vagine.
“Fica. È l'enigma. È brutta, laida, umidiccia, maleodorante, percorsa nei due sensi da deiezioni. Fa schifo. Non ha una forma definita, è un buco slabbrato, un vuoto, un'essenza. Se la donna non l'avesse sarebbe perfetta. Ma senza questo oggetto inqualificabile, 'l'insetto fica' come la chiama con disprezzo qualcuno, l'erotismo non sarebbe possibile.”
“Da ragazzo credevo che la vagina fosse orizzontale.”