“L'altrove è uno specchio in negativo. Il viaggiatore riconosce il poco che è suo, scoprendo il molto che non ha avuto e non avrà.”

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Tratto dal Book Le città invisibili

Italo Calvino
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Nato 15 ottobre 1923 a Santiago de Las Vegas
Morto 19 settembre 1985 a Siena

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Al tempo felice in cui Mark Twain pilotava battelli fluviali su è giù per il Mississippi, la compagnia ferroviaria di Rock Island decise di gettare un ponte fra le due rive dell'immenso fiume. Quel ponte avrebbe danneggiato grandemente le linee di navigazione, i cui affari andavano a gonfie vele. I coloni trasportavano il grano e la carne affumicata fino alle rive del Mississippi, e poi li caricavano sulle navi. I proprietari di quelle navi ne traevano un lauto guadagno e consideravano quella specie di monopolio un sacrosanto diritto. Cercarono, dunque, di opporsi alla costruzione del ponte presentando un'istanza al tribunale. Ne risultò una causa celebre. I battellieri si affidarono all'avvocato Wead, considerato il migliore degli Stati Uniti, e furono certi che il verdetto sarebbe stato loro favorevole. All'ultimo giorno del processo l'aula era gremita fino all'inverosimile. L'avvocato Wead pronunciò un'arringa che durò due ore e il pubblico, affascinato dalla sua eloquenza, applaudì fragorosamente. Quando si alzò l'avvocato della compagnia ferroviaria si udirono invece mormorii di commiserazione. Eppure, un solo minuto gli bastò per smontare le tesi dell'avversario e per vincere la causa. Il suo discorso, in sostanza, fu questo:"Prima di tutto, voglio congratularmi con il mio collega per la sua splendida arringa. Non ho mai udito niente di simile. Tuttavia, debbo far notare ai signori giurati che l'avvocato Wead ha sorvolato il punto principale: le richieste avanzate da chi viaggia dall'Est all'Ovest non sono meno importanti delle richieste di chi viaggia in su e in giù per il fiume. Decidete voi se il diritto di viaggiare in battello è superiore al diritto di viaggiare in treno".Detto ciò, si sedette, e i giurati non tardarono ad approvare con il loro verdetto la tesi di quell'oscuro avvocato di provincia, allampanato e mal vestito, che si chiamava Abramo Lincoln.





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