“Più penso meno faccio Quando riesco a parlare sono la regina del mio mondolascio che piova sulla mia pelle.”
Per il burocrate, per l’uomo d’azione, non c’è nulla di più oltraggioso dell’idea che dei cittadini potenzialmente produttivi se ne rimangano proni, inattivi, a fissare il soffitto, mentre lui si affanna a fare qualcosa di “utile”, come inventare nuovi modi di vendere popcorn alle masse o recapitare citazioni per multe di divieto di sosta non pagate. L’inazione lo fa inorridire; non può comprenderla; lo spaventa.
Purtroppo l’amore dell’ozioso per la conversazione è demonizzato da una società che apprezza l’azione sopra ogni altra cosa. “Non parlarne, fallo!” è il moderno mantra. Al che io replico: “Non farlo, parlane”. Se poi varrà la pena di fare ciò di cui si parla, allora lo si farà a suo tempo. Ma parlarne è la parte migliore, è l’eccitazione di fareprogetti e concepirepiani.
“La prova basilare della libertà umana non è tanto in ciò che siamo liberi di fare quanto in ciò che siamo liberi di non fare.”
“La sensazione di essere di fretta non è solitamente il risultato di una vita piena dove manca il tempo. Nasce al contrario da una vaga paura di stare sprecando la nostra vita. Quando non facciamo l’unica cosa che dovremmo fare, non abbiamo tempo per qualsiasi altra cosa - siamo le persone più indaffarate del mondo.”
“Gli uomini di pensiero raramente funzionano bene insieme, mentre tra gli uomini d'azione vi è di solito un facile cameratismo.”