“Non possono piacere a lungo né vivere i versi scritti dai bevitori d'acqua.”
“Scrivere è cercare la calma, e qualche volta trovarla. È tornare a casa. Lo stesso che leggere. Chi scrive e legge realmente, cioè solo per sé, rientra a casa; sta bene. Chi non scrive o non legge mai, o solo su comando – per ragioni pratiche – è sempre fuori casa, anche se ne ha molte. È un povero, e rende la vita più povera.”
“I filosofi, gli scrittori, gli artisti, persino gli scienziati, non hanno solo bisogno di incoraggiamento e di un pubblico: hanno anche bisogno del costante stimolo degli altri. È quasi impossibilepensare senza parlare. [...] Se si elimina la libertà di parola, le facoltà creative inaridiscono.”
“Il genio umoristico di Dickens è legato al suo sensomorale. La sua comincità si esprime al massimo della forza quando scopre nuovi peccati.”
“Per uno scrittorecreativo, possedere la verità è meno importante di una sincerità emozionale.”
“Un fatto è disapprovare le ideepolitiche di uno scrittore; altra cosa, non necessariamente incompatibile con la prima, è disapprovare ‘lui’ perché ti costringe a pensare.”
“Lo scrittore non è che un clown che parla anche di sofferenza.”
“Un grande scrittore crea un suo mondo personale e i suoi lettori sono orgogliosi di viverci. Uno scrittore meno capace può interessarli per un momento, ma presto li vedrà dileguarsi.”
“Tre razze di scrittori. Ci son di quelli che non dicon nulla ma lo dicon bene − ce n'è altri che dicon molto ma lo dicon male. I peggio son quelli che non dicon nullae lo dicon male.”
“Io sono quel dannato tipo di persona che scrive a fatica sette parole e ne cancella cinque.”
“Tutti gli scrittori scrivono della loro infanzia! Se io scrivessi della mia non ti vorresti sedere nella stessa stanza con me.”
“Ci sono sfumature misteriose in ogni opera di Wilde, che si tratti di un assassinio o di qualcuno che tenta l'arrampicatasociale.”
“Non sono mai stato autore di nulla, ho sempre pescato cose che passavano nell'aria.”
“La vanità è a tal punto radicata nel cuore dell'uomo che un soldato, un attendente, un cuciniere, un vessillifero si vantano e vogliono degli ammiratori. E anche i filosofi li vogliono, e quelli che scrivono contro tutto ciò vogliono la gloria di avere scritto bene, e quelli che leggono vogliono la gloria di averli letti, e anch'io che sto scrivendo ho forse questo desiderio, e forse quelli che lo leggeranno...”
“Ho sempre pensato, come qualsiasi persona normale, che dietro a chi scrive ci debba esserenecessità di scrivere, libertà, autenticità, rischio. Pensare che ci debba essere qualcosa di sociale e di ufficiale che «fissi» l'autorevolezza di qualcuno, è un pensiero, appunto aberrante, dovuto evidentemente alla deformazione di chi non sappia più concepire verità al di fuori dell'autorità.”