“Non ho ambizioni personali di potere, né adesso né per il futuro. Io mi considero una risorsa a disposizione del Paese.”
“Sono una vittima, mi sacrifico per tutti. Io sono il GesùCristo della politica.”
“Io sono assolutamente certo di essere l'uomo più democratico che sia mai giunto ad essere primo ministro d'Italia.”
“Sapete perché sono sempre così carino con le signore? Deriva dall'anagramma del mio nome: l'unico boss virile.”
“L'opposizione non è nel mio DNA.”
“Mi potrei definire un sentimentale che agisce con razionalità.”
“Se c'è qualcuno che mi ricorda la mitezza di Gandhi, quello è il signor Berlusconi.”
“Solo Napoleone ha fatto più di me.”
“Sono in politica perché il male non prevalga, perché prevalga il bene.”
Spero, quando sarò sottoterra, che di me si possa dire: "è stato un uomo giusto ed un brav'uomo".
“Io mi ero sempre considerato un membro della grande famiglia felina. Scontroso, notturno, poco amante delle moine, per niente socievole, diffidente, sornione, ironico, anarchico.”
“In me ci sono delle forti componenti romantiche: quando mi dicevano che sono un neorealista, io dicevo che sono un neoromantico.”
“Sia chiaro ch'io sono per l'ordine, e che ciò è inutile.”
“Ne ho abbastanza di essere una pop star, non voglio passare solo per una ragazza sexy. Io voglio essere un’icona.”
Eredità non significa “caricarsi” di contenuti dati, presupposti, ma ricercare il proprio stesso nome nell’interrogazione del passato. Eredità non significa assumere dei “beni” da ciò che è morto, ma entrare in una relazione essenziale, non occasionale, non contingente, con chi ci appare portante passato. Ma una tale relazione potrà essere voluta soltanto da chi si sente, da solo, in quanto semplice “io”, deserto, mancante, impotente a dire e a vedere.